
il Direttivo Nazionale APPI augura

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Anno 2025
in pubblicazione a dicembre 2025
in anteprima l'editoriale
di Franco Boscaini
Dopo la pausa delle pubblicazioni dal 2022 al 2024, dovuta all’impegno del CISERPP nell’organizzazione del X Congresso Mondiale di Psicomotricità, svoltosi a Verona dal 5 all’8 maggio 2023, in collaborazione con l’OIPR, il FEP, il CITAP e l’APPI, con l’anno 2025 la Rivista di Psicomotricità ReS riprende il proprio impegno nella pubblicazione di contributi di psicomotricisti a livello internazionale.
Entrambe le iniziative confermano il dinamismo della Psicomotricità sul piano scientifico e la crescente collaborazione tra psicomotricisti, una professione sempre più riconosciuta come fondamentale nella società contemporanea.
In questo numero, unico per il 2025, il lettore troverà cinque temi di grande attualità, che rappresentano il terreno per nuovi sviluppi della Psicomotricità e l’acquisizione di nuove competenze da parte degli psicomotricisti, al fine di rispondere in modo più efficace ai bisogni delle persone, delle istituzioni e di una società in continua evoluzione.
Il primo contributo è di Silvia Cattafesta, psicomotricista e sociologa, che affronta il tema del “NO” nel bambino da una prospettiva psicomotoria. L’autrice aiuta a comprenderne gli aspetti evolutivi normali e il valore positivo di questo comportamento, considerandolo come un indicatore di una crescente autonomia. Il lettore è così guidato a riflettere su un comportamento che necessita di essere adeguatamente valutato, per distinguere l’aspetto patologico da quello espressivo di una soggettività psico-corporea.
Segue un contributo di Marina Pavesi, psicomotricista e pedagogista, che racconta un’esperienza di lavoro durante il periodo del Covid. L’autrice descrive la realizzazione di un progetto di grafomotricità e psicomotricità svolto a distanza, attraverso strumenti digitali, e in presenza con bambini della scuola primaria. Il lavoro dimostra come iniziative di questo tipo siano possibili, evidenziando la capacità dello psicomotricista di adattarsi alle esigenze sociali.
Il terzo contributo è presentato da Marielle Dechesne Dalhuisen, psicomotricista formatasi nel programma MIP, e riguarda una ricerca quantitativa e qualitativa sull’interesse e sulle competenze dello psicomotricista nel lavoro con bambini che presentano problemi psicomotori in compresenza di problemi visivi e visuomotori. L’autrice sottolinea l’importanza della collaborazione interdisciplinare per affrontare queste sfide in modo efficace.
Un altro interessante studio di ricerca, anch’esso frutto della formazione MIP, è quello di Aurélie Tivo. L’autrice propone un’analisi esplorativa sul ruolo dello psicomotricista nel sostegno alla genitorialità all’interno delle istituzioni socio-educative per l’infanzia. Il lavoro evidenzia la necessità di nuove competenze per lo psicomotricista, sia in ambito preventivo che di supporto alle famiglie.
Infine, Franco Boscaini, psicomotricista e psicologo-psicoterapeuta, propone una riflessione teorica e operativa sulla disabilità mentale in un’ottica psicomotoria. L’autore introduce un nuovo concetto di diagnosi, in particolare psicomotoria, che non si concentra tanto sui sintomi e sul deficit, quanto sulle potenzialità di ciascun individuo.
Concludendo, auguriamo una buona lettura a tutti i professionisti che si avvicinano a questa Rivista, con la fiduciosa attesa di nuovi contributi da parte degli psicomotricisti e di altre figure professionali affini.
Franco Boscaini
